Parlare del cacio e della ricotta in questa casa palestinese non altro che è un piacere; la voglia di portare quei due nella casa palestinese e soprattutto la ricotta, parte dall'esigenza di dimostrare ai pastori palestinesi che il siero del latte si utilizza e non viene buttato.
In una visita a Orvieto dalla mia cara amica Delia siamo andate al Sasso a comprare la ricotta da Danilo, il pastore con la risata molto gioiosa, quando siamo arrivate aveva appena fatto la ricotta e inattesa che si asciughi un poco abbiamo accompagnato Danilo ad pascolo e parlando si è aperto il discorso della Palestina e dei formaggi in Palestina. Mentre in Italia si può parlare un'infinità di varietà e qualità dei formaggi, in Palestina bastano due ore perché culturalmente il formaggio non viene apprezzato come ho visto in Italia durante i miei viaggi enogastronomici, per cui l'idea di importare alcun tecniche in Palestina viaggiava nella mia testa da anni e ha sorpreso anche che Delia condivide le stesse idea e che aveva chiesto a Danilo di andare in Palestina per insegnare a fare il cacio e la ricotta, ma non solo insegnare ma anche studiare e modificare il metodo perché il clima è diverso dall'Italia più asciutto e caldo, questo avviene con l'aiuto del pastore figlio Francesco: laureato in Scienze e Tecnologie Casearie, ha dato la sua disponibilità e per cominciare mi ha fatto vedere come si fa il formaggio nella sua azienda come si vede nei video riportate sotto.
In una visita a Orvieto dalla mia cara amica Delia siamo andate al Sasso a comprare la ricotta da Danilo, il pastore con la risata molto gioiosa, quando siamo arrivate aveva appena fatto la ricotta e inattesa che si asciughi un poco abbiamo accompagnato Danilo ad pascolo e parlando si è aperto il discorso della Palestina e dei formaggi in Palestina. Mentre in Italia si può parlare un'infinità di varietà e qualità dei formaggi, in Palestina bastano due ore perché culturalmente il formaggio non viene apprezzato come ho visto in Italia durante i miei viaggi enogastronomici, per cui l'idea di importare alcun tecniche in Palestina viaggiava nella mia testa da anni e ha sorpreso anche che Delia condivide le stesse idea e che aveva chiesto a Danilo di andare in Palestina per insegnare a fare il cacio e la ricotta, ma non solo insegnare ma anche studiare e modificare il metodo perché il clima è diverso dall'Italia più asciutto e caldo, questo avviene con l'aiuto del pastore figlio Francesco: laureato in Scienze e Tecnologie Casearie, ha dato la sua disponibilità e per cominciare mi ha fatto vedere come si fa il formaggio nella sua azienda come si vede nei video riportate sotto.
Avevamo solo perso la mungitura.
L'aggiunto del caglio
La cagliata
La rottura della cagliata
Fare la forma del formaggio
La mano umano si rende conto quanto c'è siero, sa quando premere più forte o meno ecc..
(Meglio la mano umana)
Finita la preparazione del cacio, si avvia quella della ricotta:
La ricotta si lascia a fiorire nel frattempo Francesco ha cominciato a preparare i deliziosi rusticini di pecora, come si vede nel video sotto:
La prova della ricotta prima di andare in Palestina, Danilo mette la ricotta nelle forme, perché Francesco era impegnato a preparare da mangiare:
Ecco come è finita la prova, ci siamo abbuffati di piatti tipici, come si vede nel video sotto, tutto era buono e la compagnia era indescrivibile per quanto era bella.
Dopo aver mangiato e bevuto, Danilo ci ha fatto vedere l'ultima cosa da fare prima di mettere il formaggio a stagionare, cioè mettere il sale, come si vede nel video riportato sotto:
E' stata una giornata piena ma era molto divertente, e non è finita qui.........
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